Verso il 1687 il conte Carlo Corrado di Beroldingen, di origine urana, costruisce, o amplia, una villa di piacere in un una delle zone più protette e temperate del Ceresio, a questa aggiunge, separata dalla villa, una torretta belvedere; la “glorietta” tuttora conservata e ben visibile dal lago. Il parco nasce come giardino all’italiana, con probabili influenze francesi. Alberi rari e di provenienza esotica arricchiscono il quadro generale. Le parti retrostanti e quelle che si trovano a pochi metri dalla villa continueranno ad essere coltivate a frutteto, a vigneto e uliveto.
Vista sul portico d'entrata pinacoteca
Nel 1732 la proprietà passa al marchese Giovanni Riva, di Lugano. In questo periodo si attuano diversi rimaneggiamenti alla villa e il rifacimento dei muri verso il lago. Il parco, presumibilmente, resta più o meno quello iniziato dai Beroldingen.
Nel 1919 il principe Federico Leopoldo, della famiglia imperiale tedesca, acquista Villa Favorita e ne amplia la proprietà con successivi acquisti. Realizza la congiunzione tra villa e la glorietta; in questa nuova ala sarà raccolta la sua ricca biblioteca. Su sua iniziativa è iniziato il viale principale sul lungolago della lunghezza di circa un chilometro fiancheggiato da cipressi. Il parco viene arricchito con nuove specie, comincia a prendere forma un disegno nuovo, che unisce parco naturalistico e giardino di fronte alla villa.
Vista cancellata debarcadero
Nel 1932 la proprietà viene acquistata dal barone Heinrich Thyssen-Bornemisza, il quale realizza la costruzione del museo pinacoteca di 20 sale, ispirato nel concetto alla “Neue Pinakothek” di Monaco. La pinacoteca ospiterà una delle più ricche e prestigiose collezioni d’arte del mondo. Successivi acquisti portano la proprietà “Villa Favorita” alle dimensioni attuali. Il parco, con il proseguimento dell’opera iniziata verso la metà del ‘600 diventa uno dei più belli di Svizzera e del nord italia. Nel 1986 il barone Hans Heinrich Thyssen promuove un concorso d’architettura per l’ampliamento della galleria d’arte. Lo vince uno dei più prestigiosi studi d’architettura a livello mondiale, quello degli inglesi James Stirling e Michael Wilford. A causa della mancanza di punti d’intesa tra autorità politiche svizzere e il barone, la nuova galleria non viene realizzata, e nel 1988 la collezione viene inviata in prestito a Madrid, dove per accoglierla viene messo a disposizione, a poca distanza dal Prado, il palazzo “Villa Hermosa”. Un successivo accordo tra il barone Thyssen e lo stato spagnolo sancisce la cessione della collezione alla Spagna. Dopo che il museo di Villa Favorita ha accolto diverse esposizioni tematiche di successo, quanto era visitabile (museo e parco) è stato chiuso al pubblico e, per ora, serve unicamente da residenza privata. Il futuro di Villa Favorita dipende perciò anche dalle decisioni politiche che verranno, o non verranno prese prossimamente.
Vista del giardino davanti alla villa
Vista del portico della villa verso l'imbarcadero
Vista del museo-pinacoteca esistente, perfettamente inserito nel parco, sulla destra, e,
sulla sinistra, del progetto di ampliamento che avrebbe portato la superficie espositiva ad
oltre mille metri di lunghezza (architetti Sterling & Wilford) - non realizzato -
Nadir Sutter, ottobre 2006
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