Iniziato nel 1871 per volere del barone russo Paul von Derwies, il castello di Trevano (castello nel senso romantico del termine, da intendersi come villa-palazzo) era sicuramente una delle più splendide residenze della Svizzera; il teatro privato e la sala da concerti; l’atrio più ampio della Svizzera e l’esistenza delle uniche balaustre di cristallo d’Europa basterebbero per confermarlo. Di fronte all’entrata principale un “villaggio alla svizzera” accoglieva il personale. Una propria centrale per la produzione del gas dava luce a 400 beccucci quando l’intera Lugano ne contava 75. Il parco, dell’estensione di circa 300'000 metri quadrati conteneva piante rare da tutto il mondo e la fontana più grande del Ticino, ornata da un Nettuno che era stato pensato per la fontana principale della città di Bordeaux. Due laghetti e la presenza di un edificio ispirato nelle forme da ideali terme romane, con caldarium, sudarium e grande vasca, facevano pure parte del parco. L’unico grande acquario, con sette vasche rappresentanti un’idea romantica dei sette mari, come pure la sola grande serra riscaldata, contenete le ninfee della specie più grandi del mondo (victoria regia/amazonica) esistente in Ticino si trovava a Trevano. Un anfiteatro naturale con vista su un curatissimo galoppatoio, una fattoria modello con nevera e caseificio, cascate, grotte in tufo e molti altri elementi, tra i quali una romantica torre finto medioevale e un tempietto della musica giustificavano pienamente quanto si leggeva sulle guide: “Non esiste un parco più grandioso in tutta la regione dei laghi lombardi”. Nel 1881 l’improvvisa morte del barone von Derwies, porta al licenziamento della sua propria compagnia teatrale, della grande orchestra privata di 60 elementi e di tutti i cantori. La famiglia torna in Russia e il castello resta disabitato fino al 1900, quando viene acquistato da un musicista, imprenditore e finanziere franco-americano: Louis Lombard.
Con l’arrivo di Louis Lombard per Trevano si apre una nuova epoca di splendore, il teatro e la sala da concerti tornano ad accogliere ospiti dalle toilette raffinate e musicisti di valore. La prima guerra mondiale (1914-1918) pone purtroppo fine a questo periodo felice. La crisi successiva alla prima guerra mondiale e la morte di Louis Lombard, avvenuta nel 1927, portano ad una nuova chiusura dei cancelli affacciati sul grande viale che porta al castello, al suo teatro, alla sua sala da concerto passando accanto a quella che é probabilmente la fontana orientale più grande presente in Europa. La famiglia torna negli Stati Uniti, il castello viene nuovamente abbandonato.
Nel 1934 diventa proprietà del Cantone Ticino. Vari progetti e intenzioni si susseguono ma nessuno va in porto. Parte del parco diventa tenuta agricola cantonale, un pescheto sperimentale, dal quale nascono le varietà oggi acquistabili in Italia e un vigneto nel quale si sperimenta l’adattabilità della vite del tipo “Merlot” in Ticino sono dirette dall’”Angelo della terra” Angelo Frigerio fin verso la fine degli anni ’50 del secolo scorso. Nella parentesi del periodo della seconda guerra mondiale (1939-1945) il castello vede l’arrivo di profughi, rifugiati e internati, diventa centro di studi, con corsi tenuti da rifugiati per rifugiati italiani che in tal modo proseguono in modo quasi regolare il ciclo iniziato nei ginnasi italiani.
Per i ragazzi dei dintorni, i cancelli del grande parco si aprono come su un mondo di meraviglie e nella grande fontana si susseguono i tuffi di giovani giunti a Trevano, trasformatosi in colonia estiva per giovani. Anche la seconda guerra mondiale termina; il castello e il parco di Trevano vengono nuovamente chiusi al pubblico. Sempre meno persone lo conoscono e lo visitano, ne conoscono l’esistenza e la storia. Nel 1958 cade la decisione di demolirlo, presa dal Gran Consiglio per far sorgere al suo posto alla nuova Scuola Tecnica Superiore, oggi SUPSI (rispetto alla superficie utilizzabile quella del castello è irrisoria).
Nel 1961, 230 chilogrammi di esplosivo fanno saltare in aria uno dei più splendidi capitoli della storia culturale, soprattutto musicale, del nostro Cantone, tra le poche voci che si levano in nome della cultura, quella del professor Mario Agliati, che in un’emissione di Radio Monte Ceneri si sente dare il suo addio al castello. Nel parco sorgono, nel tempo nuove scuole ed oggi Trevano é conosciuto soprattutto quale centro studi. Quanto resta del parco e non è poco, é conteso da interessi divergenti, e ancora una volta, il suo futuro é nelle mani dei politici.
Il progetto, nelle sue linee generali è dovuto all’architetto svizzero, ma già attivo in Russia, Bernhard Simon. Vi lavorano inoltre gli architetti Antonio Croci, Giuseppe Bernardazzi, Bernardino Maraini. L’architetto Francesco Botta vi svolge soprattutto lavori da amministratore.
Il parco, é con ogni probabilità dovuto, almeno in parte, a Vladimir Fabricant e a Joseph Carles (già attivo nella realizzazione dei giardini di Monte Carlo) che sono stati i realizzatori del parco di Villa Valrose, la residenza del barone di Nizza (Costa azzurra). Quest’ultima ipotesi pur se non ancora confermata da documentazioni ineccepibili, é resa plausibile dal fatto che molti dei progettisti attivi a Trevano, erano gli stessi che hanno lavorato alla realizzazione di Villa Valrose.
Castello di Trevano - Vista da Cornaredo - ca. 1880
Castello di Trevano - Sala di teatro
Castello di Trevano - Sala da concerto
Castello di Trevano - Atrio (il più ampio di Svizzera)
Castello di Trevano - Giardino e facciata rivolta a sud (verso Lugano)
Copyright: Textes et photos: Nadir Sutter, Lugano, Plans: Studio arch. paesaggista Heiner Rodel Amici del parco di Trevano, Lugano
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